Ftse Mib: il tempo dell’ OK o del KO

Di Fabio Pioli, trader professionista





Come abbiamo scritto già la scorsa settimana nell’ articolo “Ftse Mib: il tempo è scaduto” sembra fuor di dubbio avvicinarsi il tempo dell’ OK o del KO.

L’ etimologia di questi termini è differente.

Più incerta quella del termine “OK”, che significa “Tutto a posto”, la cui possibile derivazione è plurima anche se quella che preferisco e che mi sembra più attendibile è che origini dal segno della lingua provenzale “Oc”, ossia “Sì” che indica, come ben sappiamo, affermazione positiva.

Più semplice e univoca invece quella del termine “KO”, che deriva certamente dalle parole inglesi “Knock Out”, ovvero, tradotto in italiano, “mettere a tappeto”, “buttare a terra”.


Ed è proprio quello che succederà tra poco, forse pochissimo: o andrà tutto bene, almeno temporaneamente, o si verrà buttati a terra, messi KO definitivamente, game over, senza nessuna speranza di recuperare in futuro i propri soldi, così duramente guadagnati e, spesso, così malamente investititi, senza rispetto per il rischio.

Mentre lo scenario 1 (quello dell’ OK) sarebbe quello del superamento delle resistenze, che in base ai nostri calcoli matematici sono adesso in area 17.000 di future sull’ indice Ftse Mib (Figura 1),





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Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.





lo scenario 2 (quello del KO) sarebbe quello terribile della fine dei giochi, probabilmente e purtroppo. Perché? Perché se l’ onda 1 fosse quella grafica in Figura 2, che ha permesso di fare ai prezzi un vuoto di 11.000 punti, e se onda 2 fosse quella attuale, immaginate voi il vuoto che potrebbe lasciare onda 3, sapendo che non potrebbe essere la più corta delle 3 onde impulsive e che dovrebbe essere seguita un’ altra ancora onda ribassista, ovvero onda 5? (Figura 2)




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Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.





Nello scenario 1 si salverebbe, almeno temporaneamente, ma nello scenario 2 sarebbe probabilmente la fine dell’ industria del risparmio gestito, che avrebbe dimostrato le sue limitazioni e carenze nel gestire in modo inefficiente una fase, in fondo, dal nostro punto di vista, abbastanza facile.

Recentemente infatti quali sono le fasi che abbiamo affrontato e che stiamo ancora affrontando, quali le risposte giuste e quali invece quelle sbagliate?

Aiutandoci con Figura 3 vediamo come a 24.000 – 25.000 punti fosse evidente non comprare e pianificare un piano di short, risultando chiaro agli esperti che il mercato fosse sugli obiettivi, mentre la risposta sbagliata data dall’ industria del risparmio gestito è stata “tu stai tranquillo e non vendere perché nel lungo periodo le borse salgono sempre e noi non sapremmo mai dove rientrare in caso di discesa”, la formula magica ”lungo periodo” contrastando però con l’ evidenza che le formule magiche non esistono e che nel lungo periodo le borse naturalmente oscillano e si debba non subire tali oscillazioni.



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Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.



In area 21.000 – 20.000 essendo il mercato sui supporti occorreva, per chi fosse rimasto, seguendo suggerimenti errati, long, controllare saldamente il rischio. La formula magica “differenziazione” adottata dall’ industria del risparmio gestito non ha permesso però di farlo in maniera soddisfacente sforando la tolleranza al rischio della persona.

In area attuale 14.000 – 17.000 quali sono le risposte inadeguate? L’ industria del risparmio gestito sollecita ancora una volta a “tenere i nervi saldi e non vendere ma addirittura comprare” affidandosi ancora sulla formula magica del “lungo periodo” senza considerare l’ aggravarsi del rischio mentre la risposta giusta è invece approntare un piano di recovery per il controllo totale e scientifico del rischio e un piano di recovery per il recupero in salita basandosi però sulle probabilità e non sulla fede nelle formule “lungo periodo”.

Nello scenario 2 di KO, quindi, si scoprirebbe che le formule inadeguate in termini di “politiche di estrazione del valore” dai clienti anziché estrazione del valore dai mercati finanziari a FAVORE dei clienti, di “paga a prescindere dal risultato”, di “è successo purtroppo qualcosa di imprevedibile”, di “risultati sotto benchmark” e di non perfetto controllo del rischio non mancherebbero a molti ma il problema grosso sarebbe che chi si è affidato a queste formule magiche avrebbe probabilmente i risparmi derivanti dal sudore della fronte di una vita azzerati o fortemente compromessi.

Ma a tutto c’è rimedio..

Vediamo prima di tutto, visto che quanto paventato non si è ancora verificato, di evitare l’ irreparabile perché si è ancora in tempo per agire. Adesso!

Perché un piano di recovery è ancora fattibile.








Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti


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