Fed, Coronavirus e Trimestrali, sono questi tre i catalyst della giornata odierna ed i drivers delle principali asset class. La riunione della FED ha aggiunto poco a quanto il mercato si aspettasse. Quello che emerge dalle parole di Powell eâ che la FED eâ sempre piuâ âossessionataâ dallâinflazione. Il comunicato ha subito una variazione importante:
The Committee judges that the current stance of monetary policy is appropriate to support sustained expansion of economic activity, strong labor market conditions, and inflation returning to near the Committee's symmetric 2 percent objective.
La Fed non si accontenta piuâ di stare vicina al 2%, ma vuole che lâinflazione vada AL 2%. Tale correzione del comunicato eâ stata voluta per dare enfasi a questo fatto. La FED vuole aumentare le aspettative di inflazione per evitare che il debole trend di inflazione attuale possa abbassare anche le aspettative di inflazione futura con gli effetti devastanti che tale processo vizioso comporta. Noi europei lo conosciamo ormai da tempo. Ma la FED eâ riuscita nel suo intento? Non direi. Il tasso break even a 10 anni che riflette la differenza di rendimento tra i bond a 10 anni e gli inflation link ha scontato una certa dose di scetticismo sulla capacitaâ della FED di muovere al rialzo le attese di inflazione. Tuttavia, quello che ha scontato il mercato monetario eâ una maggiore probabilitaâ di assistere ad un taglio dei tassi questâanno. Il rendimento dei bond a 2 anni eâ sceso allâ 1.42%, ancora piuâ sotto il rendimento dei FED funds.
In sintesi, iniziamo la seduta odierna con la consapevolezza che al momento la FED eâ piuâ preoccupata per lâinflazione che per la crescita (definita ancora solida). Tuttavia, la FED rimarraâ vigile e monitoreraâ attentamente gli sviluppi legati alla diffusione del Coronavirus. In merito al piano di acquisto dei titoli di stato a breve termine, esso continueraâ ad essere implementato.
Altro catalyst della giornata eâ il Coronavirus. I casi continuano ad aumentare ed hanno superato le 7000 unitaâ. Le morti sono oltre 130. Questi i dati delle fonti âufficialiâ. Alcuni sostengono che i numeri âveriâ siano molto piuâ elevati. Attesa per oggi la pronuncia del WHO in merito alla dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria mondiale. Nel frattempo, continua ad allungarsi la lista di societaâ che chiude negozi, attivitaâ, processi produttivi e spostamenti in Cina. Lâimpatto macro di questa epidemia eâ sempre piuâ tangibile.
Ma questa mattina, stanchi di annoiarvi con le statistiche sul Coronavirus, vorremmo dedicare un poâ piuâ di tempo allâanalisi dei dati micro, soffermandoci sulle trimestrali di Microsoft, Tesla e Facebook. Microsoft continua a pubblicare ottime trimestrali. Nel periodo concluso a dicembre ha prodotto un fatturato di 36.9 miliardi di USD, registrando una crescita del 14% rispetto allâanno precedente. Le attese degli analisti erano per 35.7 miliardi di USD. Positivo anche lâandamento degli utili che si sono attestati a 1.51 USD per azione ben sopra le attese a 1.32 USD. A trainare il business di Microsoft, ancora una volta il business del Cloud su cui la societaâ continua a lottare per rubare quote di mercato alla concorrente Amazon. La sigla di due importanti contratti, uno con il Pentagono e uno con KPMG ha consentito al business di âAzureâ di crescere del 62%. Positivo anche lâandamento delle vendite del pacchetto office (+27%). Le due divisioni hanno registrato una crescita combinata del 39% ed un aumento della marginalitaâ di 5 punti percentuali. (da 62% a 67%). Il manager si eâ mostrato particolarmente costruttivo per lâandamento del prossimo trimestre pur se ha evidenziato la possibilitaâ di un rallentamento della divisione Computer data lâesposizione della stessa al possibile rallentamento della produzione di componenti in Cina.
Ha poi pubblicato la trimestrale Tesla. I numeri sono stati nuovamente molto positivi e hanno spinto gli hedge fund a chiudere con maggiore veemenza le posizioni short sul mercato After Hour. Sappiamo che Tesla eâ uno dei titoli piuâ shortati a Wall Street e che negli ultimi mesi il prezzo delle sue azioni ha beneficiato di un processo inarrestabile di short squeeze in cui âi cortiâ sono corsi alla chiusura delle loro posizioni. Catalyst principale delle posizioni short era il forte scetticismo mostrato dal mercato sulla situazione finanziaria della societaâ. Negli ultimi due trimestri Tesla ha dato la prova concreta di riuscire ad uscire dal tunnel finanziario su cui era entrata negli anni passati e riuscire ad uscirne a testa alta. La societaâ ha prodotto 1 miliardo di USD di cash flow ed eâ in grado di ridurre progressivamente il debito grazie ai flussi di cassa generati dalla gestione corrente, senza quindi la necessitaâ di ricorrere nuovamente al mercato. Questo pesa. Inoltre, la societaâ ha anticipato a marzo la produzione dei modelli Y aumentando a 500.000 il numero stimato di auto che verranno prodotte nel 2020. Si tratterebbe di un balzo del 35%. Questi i dati pubblicati ieri. Infine, Facebook. Me lo diceva mio figlio che facebook ormai eâ âroba da vecchiââĶ beh.. stando ai numeri, ancora una volta ha ragione lui. âđ La crescita della societaâ ha il fiatone. Essa si eâ attestata al 25% nel quarto trimestre dellâanno. Trattasi del piuâ basso tasso di crescita da sempre. I ricavi si sono attestati a 21.10 miliardi di USD sul trimestre, sopra le attese degli analisti, ma non sufficienti a creare entusiasmo tra gli operatori. Il titolo eâ sceso del 7% sul mercato AH. Ammontano ormai a 2.89 miliardi gli utenti attivi mensili di FB, di cui gran parte nelle regioni di USA e Canada. Il problema di FB eâ fisiologico e se vogliamo eâ simile a quello di Apple. Mano a mano che FB diventa sempre piuâ popolare eâ sempre piuâ difficile e costoso aggiungere clientela. Un cliente in piuâ costa sempre di piuâ. E lo dicono i dati sulle spese. Esse sono salite del 34% nel trimestre concluso a dicembre. Altro problema che incontra FB eâ legato allâaumento delle restrizioni in materia di privacy e protezione dei dati personali. Lâintroduzione di nuove normative in Europa e in California hanno creato non pochi paletti operativi alla societaâ. In Sintesi, FB rimane una solida societaâ ma che si avvicina sempre piuâ ad un processo di maturazione del proprio business. Questo potrebbe portare il mercato a prezzare il titolo con multipli di borsa meno elevati dato il minore potenziale di crescita futura. Questo eâ quello che ha fatto il mercato nella seduta AH di ieri. Il titolo ha subito unâimportante flessione.
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