Ottima spinta rialzista per le oceaniche che godono ora della fase di risk on guidata dal comparto azionario, che a sua volta sembra dominata dallâaspettativa del famoso rally di natale. Anche il dollaro australiano pertanto continua la sua spinta rialzista sebbene in uno schema rialzista meno pulito tecnicamente rispetto al dollaro neozelandese, non possiamo negare lâesistenza di un trend rialzista dettato dal fascio di medie rialzista in campo sui tf da h4 fino h1. Anche in questo calo la migliore espressione tecnica per questo asset sembra essere quella in h2, dove il fascio di medie sostiene i punti di swing supportivi in buone aree di confluenza statica dinamica. Il raggungimenti delle aree di resistenza di lungo periodo a 0.66-0.6590 sembra ora necessitare di un respiro tencico he riporti le quotazioni sui supporti di 0.6525 prima e 0.6450 poi, livello ultimo per definire i movimenti attuali ancora in un trend rialzista. La rottura degli ultimi supporti a 0.6450 potrebbero determinare lâapprodo delle quotazioni sui minimi di 0.6350-0.6330. Anche il quadro legato alla volatilità sembra gridare allâesigenza di storni tecnici, dopo che ÃĻ stato violato il volatility pivot del 100% a 0.6550 , utimo baluardo sembra essere ora il 200% di volatilità media mensile a 0.6660, sebbene i prezzi non siano oltre la Bollinger band superiore, ma naviga tra questâultima e la mediana a 0.65 figura. Il trend rialzista pertanto resta ancora valido , ma riteniamo piÃđ saggio valutare ingressi nel trend principale non prima delle aree di 0.6525-0.6500, o meglio a 0.6450, livelli che offrirebbero migliori R:R per ingressi long. La rottura dei minimi di 0.6330-25 determinerebbe lâinequivocabile fine del trend rialzista.