Dopo il fallimento del meeting Opec+ il petrolio tocca i massimi da 7 anni. Borse europee e americane sottotono ieri: pesa la corsa del prezzo del greggio. Dati macro Usa ed europei indicano un rallentamento della crescita. L’inflazione sembra non fare piu’ paura. Scendono i rendimenti dei Governativi.
Ieri, 6 luglio, Wall Street debole alla riapertura dopo la pausa per l'Independence Day, ha influenzato le chiusure, ai minimi di giornata, delle borse europee. Tra i listini piu’ colpiti quello italiano, col FtseMib a -0,8%. A parte il tentativo fallito di riagganciare la parita’, la seduta europea ha sofferto i nuovi rialzi record del petrolio, ai massimi da 7 anni, e diversi dati macroeconomici che segnalano indebolimento della fase di recupero delle economie. L’impressionante ascesa dei prezzi del petrolio, con la sua inevitabile pressione inflazionistica e influenza sulle politiche monetarie delle Banche Centrali, e’ diventato il primario elemento di preoccupazione, specie dopo la spaccatura in seno all’organizzazione Opec+ (13 maggiori esportatori di petrolio + partners) nel fine settimana scorso. Il WTI (West texas intermediate) ha toccato i nuovi massimi dal 2014, prima di ridimensionarsi leggermente nel pomeriggio di ieri. Stamane, 7 luglio, allunga di nuovo a 74,7 Dollari/barile, +1,8% (ore 12.00 CET). Sullo scenario di inflazione e tassi sara’ interssante leggere i verbali dell’ultimo FOMC (Federal Open market Committee) della FED (Banca Centrale Americana) del 16 giugno scorso, che verranno pubblicati questa sera. Andamento in calo, ma senza drammi, anche a Wall Street, dopo le chiusure record di venerdì 2 luglio: il Nasdaq è riuscito a chiudere in positivo, +0,17% e l’S&P500 limitare i danni al -0,2% dopo aver sfiorato il -1%. Oltre all’impennata del prezzo del petrolio, ha pesato la pubblicazione di indici Pmi e Ism in calo, e sotto le stime. L’indice ISM dei servizi negli Usa, a giugno, ha corretto rispetto al massimo storico del mese prima, in misura piu’ marcata delle previsioni: 60.1 da precedente 64.8 e stime per 63.5, con cali di tutte le componenti. I new orders hanno perso 1.8 punti a 62.1, ma la business activity ben -5.8 punti a 60.4, e quella di “employment” -6 a 49.3. In sintesi, si conferma una crescita elevata dell’attività, come testimoniano i “new orders” ma il picco della crescita sembra ormai alle spalle. Positivo, invece, l’andamento delle retail sales in Eurozo nadi Maggio, sopra le attese, con +4.6% dal precedente -3.9% e stime per +4.3%. Sul versante asiatico cresce la preoccupazione per le iniziative del governo di Pechino volte ad inasprire le regole per le Società cinesi che puntano alla quotazione all'estero (spesso negli Stati Uniti) e quelle dell’iter di approvazione delle offerte pubbliche iniziali, con l’obbiettivo ultimo di contrastare «una crescente illegalità nel mercato dei capitali» ed il mancato rispetto delle regole nell’utilizzo dei dati. Come dicevamo, sia gli ordini all’industria tedesca del mese di maggio, -3,7% congiunturale, atteso a +0,9%, che l’indice Zew di luglio, sono stati sotto alle aspettative. Spicca il netto peggioramento della componente expectations, 63.3 da 79.8 e stime di 75.2, mentre migliora il giudizio sulla situazione corrente: 21.9 da -9.1 e stime per 5.5. Il mercato obbligazionario ha vissuto una giornata di forte “risk-off”, coi rendimenti dei Treasury Usa in crollo verticale: quello sul 10 anni ha perso 7 centesimi a 1,35% e quello sul 30 anni e’ sceso sotto la soglia del 2%. I rendimenti dei governativi Europei sono scesi, con la “carta” Italiana e Portoghese ad avvantaggiarsene di piu’, e lo spread BTP-Bund decennali e’ tornato a 100 bps, col rendimento del BTP 10 anni parametro a +0,73%. Al movimento di risk-off del mercato obbligazionario si e‘ associato, come spesso accade, l’apprezzamento del Dollaro, che stamani, 7 luglio, si avvicina a 1,182, massimi da inizio aprile. Sul versante domestico italiano, segnaliamo l’ottimismo circa la prospettiva di ripresa emerso nella Relazione all’Assemblea annuale dell’ABI, dove il Governatore della Banca d’Italia (Banca centrale Italiana) Visco ha elogiato la capacita’ di ripresa ialiana, avvalorando le stime di Bankitalia che vedono una crescita del GDP al 5% per il 2021. Visco ha dichiarato che le banche italiane hanno mostrato un’elevata capacita’ di contrasto all’impatto del COVID-19, reagendo molto meglio che nella crisi del 2009- 2012, pur riconoscendo l’esistenza di sintomi di aumento dei crediti ammalorati. Stamattina, 7 luglio, le maggiori borse asiatiche hanno segnato frazionali cali, risentendo delle chiusure di WS e dell’Europa. Invece, le piazze finanziarie Europee, con un rialzo medio del +0,5%, sembrano voler recuperare la correzione di ieri. Tra i metalli preziosi, segnaliamo il ritorno dell’oro sopra i 1.800 Dollari/oncia.
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