Borse cinesi chiuse fino a 4 ottobre, ma il bazooka può spingere le commodities.
Wall Street resistente sui massimi: il soft landing è amico dell’equity.
PMI Europei manufatturieri “semplicemente” depressi.
Oro segna nuovi massimi, scontando nuovi tagli tassi.


L’entusiasmo per l’ampio pacchetto di stimoli varati da Pechino a sostegno del rilancio economico, tra cui la riduzione immediata dei tassi ipotecari sui mutui esistenti, è stato smorzato dall’onda della crisi del settore automobilistico europeo.

Le Borse europee hanno chiuso in negativo la 1’ seduta della settimana, alias l’ultima di settembre e trimestre: le peggiori Milano -1,7%, e Parigi -2,0%, poichè su entrambe ha inciso il crollo dell’azione Stellantis, -14%, dovuto al profit warning sulla 2’ metà del 2024, simile a quanto annunciato da altre “major” del settore auto.

Francoforte -0,7%, ignora il calo dell’inflazione tedesca, invariata a settembre su base mensile e scesa a +1,6% su base annua, al livello più basso dal febbraio 2021: deboli anche Madrid, -0,6%, Amsterdam, -0,8%, e Londra, -1,0%, che ha risentito della revisione al ribasso del GDP (PIL) del 2’ trimestre.

L’inflazione in Europa scende velocemente verso l’obbiettivo del 2% stabilito dalla Banca centrale che tuttavia, come ha ribadito la Presidente Christine Lagarde nell’audizione alla commissione affari economici dell’Europarlamento, “manterrà i tassi su livelli sufficientemente restrittivi per il tempo necessario».

La Signora Lagarde ha sottolineato come l'economia dell'UE sia «stagnante» e che «la (modesta) crescita nel 2’ trimestre sia dovuta principalmente ad esportazioni e spesa pubblica, mentre la domanda interna è rimasta debole.

Inoltre ha sottolineato che la disinflazione ha accelerato negli ultimi 2 mesi e “potrebbe farlo ulteriormente a settembre”. Infine ha di nuovo auspicato la creazione di “un sistema europeo di garanzia dei depositi”.

Wall Street è riuscita a chiudere leggermente positiva: Dow Jones +0,04%, Nasdaq +0,38%, S&P500 +0,42%, nel giorno in cui il Chairman della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che sono in arrivo nuovi tagli dei tassi d’interesse, entità e ritmo dei quali dipenderanno dall’evoluzione del quadro macroeconomico. Tutti i 3 maggiori indici di Wall Street hanno positivo per il 4’ trimestre consecutivo.

Nel suo discorso alla National Association for Business Economics di Nashville (Tennessee), Powell ha definito l’economia e l’occupazione degli Usa come “prevalentemente solide”, e ribadito che la FED sta “ricalibrando” il suo tasso d’interesse “base”, al momento 4,75% “verso un livello più neutrale”, spesso indicato in un intorno del 3% dal board della Federal Reserve.





Sul mercato valutario, oltre alla conferma della recente debolezza del Us Dollar attorno a 1,115 verso Euro, si nota l’esaurirsi della breve fase di recupero dello Yen giapponese seguito alla vittoria di Shigeru Ishiba per la guida del partito Liberal Democratico, preludio della nomina a Primo Ministro. Ishiba ha recententemente criticato la politica monetaria ultra-accomodante della Banca centrale (BoJ).

Stamane, 1’ ottobre, la news peggiore riguarda gli indici PMI manufatturieri Europei, di nuovo in calo: in Italia a settembre e' sceso a 48,3 da 49,4 di agosto, facendo peggio delle attese di 49,0 e scendendo per il 6’ mese consecutivo, a causa di varizioni negative per nuovi ordini e giacenze.

Ancora peggiore il trend tedesco, dove l'indice è sceso al minimo da 12 mesi, crollando a 40,6 da 42,4 di agosto, sebbene leggermente sopra 40,3 stimato.
In Francia l'indice Pmi manifatturiero e' salito a 44,6 da 43,9 di agosto, facendo meglio delle attese di 44,0.

Nel Regno Unito e' sceso a 51,5 da 52,5 di agosto, che aveva segnato il massimo degli ultimi 26 mesi, ma rimane sopra la soglia di 50 che demarca contrazione da espansione.

L'indice Pmi manifatturiero dell’Euro zona scende a 45,0 da 45,8 di agosto, cioè al minimo da 9 mesi, in linea con le fosche attese della vigilia.
In sintesi, c’è poco da stare allegri, l’industria europea è in una lunga fase di ristagno: poco importa che 2 Paesi del sud Europa, Spagna e Grecia, siano in “fase positiva”.

E’ dunque facile spiegarsi perchè oggi in Europa, dopo una partenza discreta, i listini azionari siano peggiorati e chiudano la mattinata in calo medio di -0,5%. L’attenzione in EU è molto alta per l'inflazione di settembre, attesa in calo come già testimoniato da Germania, Francia e Italia, che alimenta la speranza di nuovi tagli dei tassi da parte della Banca centrale il 17 ottobre.

Poche novità dalle Borse asiatice, perchè dopo il rally delle ultime 4 sedute, i mercati cinesi restano chiusi per festivita' fino al 4 ottobre. Tokio ha rimbalzato dopo il tonfo del -4,85% di ieri: Nikkei +1,9%.

I future su Wall Street sono lievemente negativi (ore 13.30 CET), in attesa della pubblicazione dei dati sui Job openings (offerte di lavoro qualificato) di agosto, e di 2 dati di sentiment sulla congiuntura: l'ISM manifatturiero di Settembre e il l’indice Dallas Fed sui servizi.
In serata Usa, cioè a notte fonda in Europa, avrà luogo il primo ed unico dibattito televisivo tra i candidati vicepresidenti Waltz e Vance.
Tra le materie prime, da segnalare l’ulteriore ascesa del prezzo dell’oro, +0,4% a 2.6245 Dollari/oncia.

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