Sebbene sia quasi certo che la prossima mossa dei tassi per tutte le banche centrali del G10, oltre alla BoJ, sarà un taglio, che probabilmente segnerà l'inizio di un ciclo di allentamento, ci saranno alcune notevoli divergenze nella tempistica di tale taglio e nell'entità della normalizzazione della politica che verrà successivamente attuata. Per inciso, uso il termine "normalizzazione" piuttosto che "allentamento", in quanto è probabile che i tassi tornino a un livello più neutrale e che la politica non diventi del tutto "facile", a meno di un incidente finanziario.
In ogni caso, mentre la direzione di marcia più ampia che prenderà la politica dovrebbe continuare a sostenere il contesto di rischio e a isolare le azioni globali da shock significativi, i diversi percorsi intrapresi dai responsabili politici del G10 potrebbero, alla fine, dare un po' di vita all'arena FX.
In termini di chi taglierà per primo, la BCE e la BNS sembrano in prima linea in questa fase - entrambe alle prese con un progresso disinflazionistico più rapido del previsto, con la seconda che vede l'IPC addirittura al di sotto dell'1%, mentre la prima continua a lottare contro una crescita economica anemica, moltiplicando i rischi di ribasso.
Sebbene un taglio della BCE ad aprile, come sembra più probabile a questo punto, rappresenterebbe un vento contrario per la valuta comune, in quanto i mercati si muovono sempre più verso il prezzo di tale riduzione, un taglio "lento e precoce" potrebbe non essere solo una cattiva notizia. Se tali tagli dovessero essere in grado di mettere un pavimento sotto l'economia in difficoltà del blocco, l'euro dovrà probabilmente sopportare un po' di dolore a breve termine, prima di un potenziale guadagno a lungo termine.
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