Movimento “laterale” per le maggiori Borse mondiali. I mercati , quasi immobili,attendono dati su inflazione Usa ed EU di marzo. Borsa giapponese aggiorna i massimi: lo Yen sempre debole regala competitivita’. Storia infinita: Cina e Usa tra aperture al dialogo e mutue ritorsioni.
Gli investitori sperano in qualche ispirazione dai dati macroeconomici in arrivo nella parte finale della settimana ed in particolare, venerdi’ 29, da quello sull’inflazione PCE (Personal consumption expenditure) Usa, molto considerato dalla Banca centrale Americana (FED) per prendere decisioni sui tassi. Il 1’ lungamente atteso taglio dovrebbe essere a giugno, sia in Europa che in America.
Non mancano i dubbi sulla capacita’ delle Borse di salire ancora, dopo l’impressionante e quasi ininterrotto rally che dura da novembre 2023, visto che le stime sugli utili attesi 2024 prevedono solo una moderata crescita e vieppiu’ suscettibile di revisioni.
Sia gli strategist di Morgan Stanley che quelli di JPMorgan ritengono che le valutazioni correnti siano elevate e non del tutto motivate dalle attese sui profitti societari.
Ieri, i listini europei hanno comunque chiuso in moderato rialzo, risultato di un approccio cauto, ma di certo non pessimista: Milano e Amsterdam +0,14%, Parigi +0,40%, Francoforte +0,70%, Madrid +0,36%. Wall Street ha chiuso in lieve calo: Dow Jones -0,08%, Nasdaq -0,42% e S&P500 -0,28%. Brillante debutto per Trump Media & Tech. Group, controllata al 60% dal candidato Presidente Donald Trump
Negli Usa,a febbraio, gli ordini dei beni durevoli sono saliti oltre le attese, +1,4% mese su mese, quando gli analisti indicavano un aumento di +1,0%, mentre a marzo l’indice sulla fiducia dei consumatori americani è sceso a 104.7 da 106,7, contro attese ottimistiche di 107. Il sondaggio combina un inatteso miglioramento della condizione corrente ad un netto peggioramento delle aspettative.
Calma serafica, con premio al rischio in restringimento, sul mercato dei bond governativi europei: lo spread di rendimento tra Btp decennale italiano e omologo Bund tedesco e’ sceso ieri a 130 bps (-2 dal giorno precedente), col rendimento del BTP decennale benchmark a 3,65%.
Diversa la musica sul fronte obbligazionario Usa, dove i rendimenti hanno ripreso a salire ed ha suscitato molti commenti la scelta di Pimco di sottopesare i Treasury Usa, in favore dei bond di altri emittenti Sovrani come Canada e Regno Unito. Lo sfavore verso gli US Treasury si deve ai timori che le pressioni inflattive inducano la Fed a tagliare i tassi poco e lentamente.
Poche novita’, ma positive, dal quadro macro europeo: in Germania si registra un leggero miglioramento della fiducia dei consumatori a marzo, mentre in Spagna il prodotto interno lordo (GDP), grazie all’accelerazione nel 4’ trimestre del +0,6% sul 3’, dovrebbe essere cresciuto +2,0% sull’intero 2024.
Poca volatilita’, complici le imminenti festivita’ pasquali, sul mercato valutario, col cross Euro/Dollaro stabile in area 1,082. Lo Yen resta debole verso tutte le maggiori valute, col cambio Dollaro/Yen a 151,5, nonostante il Ministro delle finanze Suzuki abbia promesso interventi mirati contro le fluttuazioni eccessivo del cambio.
Resta sempre caldo il fonte crypto: Bitcoin si e’ spinto sino a 71.500 Dollari, circa 4% sotto ai massimi storici: oggi, 27 marzo, prevalgono le vendite, con Bitcoin -1,2% a 70.220, Ethereum -1,7% a 3.580, cardano -2,7% a 0,656, Solana -4,0% a 186,9. (ore 13.30 CET).
Stamane, 27 marzo, esordio incerto per i listini azionari europee, e chiusure miste per le Borse dell’area Asia-Pacifico, ad eccezione di Tokyo, ormai pronta a festeggiare un sontuoso anno fiscale 2023-2024, che si chiude il 31 marzo, per utili aziandali e relativa distribuzione di dividendi: Nikkei +0,90% oltre quota 40.700.
Gli investitori gloabli sono proiettati sui dati del deflatore dei consumi americani (PCE) in arrivo venerdì, ma evidentemente danno il giusto peso anche alla debolezza dello Yen che ha segnato un nuovo minimo record sul Dollaro Usa da 34 anni e da’ un grande vantaggio competitivo agli esportatori nipponici.
Parecchie novita’ dal fronte Cinese: Pechino ricorre all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro i sussidi del Governo Usa ai veicoli elettrici (EV) considerandoli "discriminatori”: e’ evidente che quello degli EV e’ un naturale e cruciale “campo di battaglia” tra i 2 Paesi, arricchendo la lunga lista di controversie sul commercio bilaterale.
Il Ministero del Commercio cinese prende di mira soprattutto l'Inflation Reduction Act voluto dal Presidente Usa Joe Biden, ma intanto il Presidente cinese Xi Jinping ha incontrato a Pechino diversi rappresentanti del mondo degli affari Usa partecipanti al China Development Forum.
Gli indici delle Borse cinesi hanno chiuso stamattina ai minimi di giornata: Shanghai -1,26%, Shenzhen -2,80%, nonostante i positivi dati sui profitti delle grandi imprese industriali cinesi, cresciuti +10,2%, a 914,06 miliardi di Yuan (circa 130 miliardi di dollari) nei primi 2 mesi 2024, ribaltando il trend debole, -2,3% anno su anno, dell'intero 2023.
Pesante anche Hong Kong (Hang Seng) -1,28%, quasi invariata Seoul (Kospi), -0.07%, in ripresa Mumbai (Sensex), +0,73%.
Tra le materie prime riprendono slancio il prezzo dell’oro, +0,5% a 2.190 Dollari/oncia, e quello dell’argento, +0,2% a 24,66 Dollari/oncia.
I future su Wall sono positivi, in media +0,5%, anticipando riaperture non lontano dai massimi storici. (ore 13.30 CET)
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